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Iva: tensione governo-maggioranza. Ipotesi allargamento 'maglie' Imu
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(ASCA) - Roma, 18 set - Scontro politico sull'aumento
dell'Iva, che l'esecutivo non sembra riuscire a scongiurare, e
minacce sulla
tenuta della maggioranza (quelle del capogruppo del Pdl, Renato
Brunetta) nel
caso in cui il Mef non riuscisse a reperire il miliardo ritenuto
necessario. La
notizia diffusasi ieri sera ha provocato un'alzata di scudi da
parte del
partito di Silvio Berlusconi e delle associazioni dei commercianti
- appelli
anche da esponenti del Pd - affinche' si faccia il possibile per
non far
aumentare dal 21% al 22% l'aliquota Iva, a partire, come previsto,
dal primo
ottobre. La coperta e' corta ed e' quindi d'obbligo stabilire delle
priorita'.
Bloccare l'incremento dell'Iva sino alla fine del 2013 costa 1
miliardo,
abolire la seconda rata dell'Imu circa 2,3 milardi, rifinanziare la
Cassa
integrazione in deroga circa 500 milioni e 400 milioni e'
l'ammontare del costo
del rifinanziamento delle missioni internazionali. Servirebbero
quindi, in
tutto, oltre 4 miliardi sino alla fine dell'anno in corso, ma le
risorse
disponibili non arrivano a tanto. Da qui la necessita' di
rinunciare a qualcosa
e la scelta, al momento, sembra ricadere sull'Iva, mentre le altre
possibili
vie percorribili dipendono tutte da fattori squisitamente politici.
Il miliardo
necessario a coprire il mancato aumento dell'Iva nel 2013 potrebbe
essere
infatti reperito, ad esempio, attraverso l'estensione del pagamento
dell'Imu
sulla prima casa, che per ora riguarda solamente le categorie A1,
A8 e A9,
anche ad altre case di particolare pregio e valore. Una soluzione
che
comporterebbe una rinuncia da parte del Pdl, che si e' mostrato
sempre
intransigente in materia.
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