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Tagli da 1 miliardo sui Tir Nel mirino anche bus e treni
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Ci sono i trasporti nel mirino di Carlo Cottarelli quando
il suo Rapporto parla di taglio
dei trasferimenti alle imprese: su un totale di 3,7 miliardi di
spesa
considerata «aggredibile» nel capitolo «imprese», 2,11 (pari al
57%) riguardano
il settore della mobilità e della logistica. Se la quota si
proietta sui tagli
previsti alle imprese (1 miliardo nel 2014, 1,6 nel 2015 e 2,2 nel
2016) a
regime siamo oltre 1,2 miliardi di euro. A subire la fetta più
consistente del
taglio sarà l'autotrasporto, che in questi ultimi anni ha potuto
contare su
trasferimenti annuali dell'ordine di 1,3-1,4 miliardi.
Tagli agli aiuti ai Tir, almeno a parole. Perché a comprimere gli
aiuti al
comparto ci hanno provato tutti i governi della Repubblica negli
ultimi 20
anni, con scarsi risultati. Negli ultimi tre anni scorsi, poi, il
contributo è
andato aumentando in maniera esponenziale: secondo dati elaborati
da Confetra,
nel 2011 il trasferimento era di 226 milioni per lo sconto sulle
accise sul
gasolio e 368 milioni sulle altre agevolazioni che comprendono
riduzione premi
Inail, sconti autostradali, formazione professionale, recupero su
premi Rc
auto, riduzione Irpef per le piccole imprese, ecobonus, misure per
la
ristrutturazione del settore, riduzione del bollo auto, acquisto di
veicoli e
attrezzatura intermodale. In tutto, nel 2011, 594 milioni. Nel 2012
lo sconto
accisa era salito a 800 milioni e il resto delle agevolazioni a 373
per un
totale di 1.173 milioni. Nel 2013 lo sconto fiscale è stato di 850
milioni e
gli altri aiuti a 424 milioni: totale, 1.274 milioni. Lo sconto
medio ponderato
mensile sulle accise è salito da 19,8 euro su 1.000 litri di
gasolio del 2010 a
57 euro nel 2011, 201,7 euro nel 2012 e 214,2 nel 2013. Il prezzo
medio
ponderato mensile del gasolio è salito da 1.215,86 euro ogni 1.000
litri a
1.658,10 euro nel 2013.
«Mi pare difficile – commenta il direttore generale di Confetra,
Piero Luzzati
– tagliare gli sconti sulle accise considerando che abbiamo le
accise e il
prezzo del gasolio più alti d'Europa. È più ragionevole incidere su
altre
spese, come gli sconti autostradali o la formazione
professionale».
Non sarà l'autotrasporto l'unico comparto del settore trasporti a
pagare dazio.
Anche nel trasporto locale – ferroviario e su gomma – sono allo
studio misure
per ridurre i trasferimenti dello Stato che oggi (al netto di Fs)
ammontano a
oltre 5 miliardi. Tra le misure che potrebbero finire dentro un
disegno di
legge di riforma, l'adozione dei costi standard per la
ripartiziopne degli
aiuti, l'aumento delle tariffe per aumentare la copertura dei
ricavi sui costi,
oggi ferma sotto il 30%, la previsione dell'obbligo di gare per
l'affidamento
del servizio per evitare che il fenomeno dell'in house si traduca
in
inefficienza e alti costi di gestione.
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