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Nuova disciplina del DURC inserita nel DL 34/2014
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Tra le varie misure contenute nel
decreto legge 34/2014 a vantaggio delle imprese, appaiono
particolarmente
interessanti i provvedimenti con cui si interviene sulla disciplina
del
documento unico di regolarità contributiva (Durc) .
La rivisitazione del Durc è
disciplinata dall'articolo 4 del decreto, con cui il governo si
prefigge di far
rivivere un progetto non nuovo: convertire il documento unico di
regolarità
contributiva in una semplice interrogazione online che ognuno,
compresa
l'impresa interessata, potrà eseguire dal proprio computer.
La sua realizzazione passa, in pratica, attraverso l'apertura delle
banche dati
in cui sono memorizzate le informazioni che servono a controllare
se un
determinato soggetto è in regola con i vari versamenti. Sarà
possibile
verificare, in tempo reale, la posizione dei contribuenti nei
riguardi di Inps
e Inail nonché, per le imprese interessate, anche della Cassa
edile. Al
momento, in realtà, si tratta soltanto di una previsione: sarà,
infatti, un
decreto interministeriale (Lavoro-Economia) – la cui emanazione è
prevista
entro 60 giorni dall'entrata in vigore del Dl 34, avvenuta il 21
marzo 2014 – a
dettare le regole.
Una volta che l'impianto sarà funzionante, l'interessato potrà
controllare
online la regolarità. L'esito varrà 120 giorni e le sue
risultanze
sostituiranno a ogni effetto il Durc, in tutti i casi in cui lo
stesso è
previsto, ad eccezione delle ipotesi di esclusione individuate dal
decreto.
Saranno, altresì, eseguibili le verifiche disposte in materia dal
codice dei
contratti pubblici. In tale ambito è determinante acquisire
informazioni
relative ai soggetti coinvolti che, se hanno commesso violazioni
gravi
definitivamente accertate alle norme in materia di contributi
previdenziali e
assistenziali, potranno essere esclusi dalle gare di affidamento
delle
concessioni, degli appalti e dei subappalti.
La norma, inoltre, aggiunge che dalla data di entrata in vigore del
decreto
interministeriale di regolamentazione, ogni disposizione di legge
incompatibile
con le previsioni del decreto lavoro sarà abrogata.
Attualmente le stazioni appaltanti possono verificare online il
possesso dei
requisiti di capacità generale e tecnico-economica delle imprese.
Il controllo
si esegue accedendo alla Banca dati nazionale dei contratti
pubblici (Bdncp)
operativa presso l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici
(Avcp). Per
rendere possibile lo scambio di informazioni telematiche tra le
stazioni
appaltanti e le imprese che vogliono partecipare a pubbliche gare
d'appalto di
lavori, forniture e servizi, è stata realizzata una piattaforma
telematica
denominata Avcpass. Previa registrazione, il sistema permette alle
stazioni
appaltanti/enti aggiudicatori l'acquisizione della documentazione
comprovante
il possesso dei requisiti di carattere generale,
tecnico-organizzativo ed
economico-finanziario per l'affidamento dei contratti pubblici;
consente,
inoltre, agli operatori economici di inserire a sistema i documenti
richiesti
dalle procedure di affidamento.
Nella delibera 111/2012, l'Autorità ha, tra l'altro, affermato che
nella
documentazione comprovante il possesso dei requisiti generali
(articoli 38 e 39
del codice) figura anche il Durc fornito dall'Inail. Stante,
dunque, quanto
previsto dal Dl 34/2014, quando sarà pronto il decreto di
regolamentazione del
Durc smaterializzato, il passaggio all'Avcpass non dovrebbe più
essere
obbligatorio in quanto sarà sufficiente l'interrogazione
online.
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