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L'anomalia mette il Durc in stand by
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Recentemente l'Inps ha modificato in maniera sostanziale le
regole che attengono alla
verifica della regolarità contributiva delle aziende e ha
introdotto nuove
logiche che guidano il semaforo presente nel cassetto
previdenziale, utile al
riconoscimento di agevolazioni contributive.
Soltanto comprendendone la portata, il datore di lavoro potrà
evitare di
trovarsi di fronte al diniego, da parte dell'Istituto, di alcuni
benefici
contributivi.
Il sistema, come detto, è guidato dal semaforo, uno strumento preso
in prestito
dalla strada e a cui l'Inps ha attribuito il compito di regolare il
traffico
concernente l'accesso ovvero lo stop totale o temporaneo ad alcune
tipologie di
facilitazioni contributive.
Il sistema di controllo della regolarità contributiva è stato
avviato sette
anni fa, momento in cui il comma 1175, dell'articolo 1, della legge
296/2006,
ha subordinato a decorrere dall'1 luglio 2007 la fruizione dei
benefici
normativi e contributivi, previsti dalla normativa in materia di
lavoro e
legislazione sociale, al possesso – da parte delle aziende – del
Documento
unico di regolarità contributiva (Durc).
La maggioranza delle agevolazioni contributive sono riconosciute
dall'Inps e,
dunque, per effetto della disposizione del 2006, sostanzialmente si
andava a
concretizzare un paradosso: il datore di lavoro, per avere le
agevolazioni,
avrebbe dovuto chiedere il Durc allo stesso ente legittimato a
riconoscergli le
facilitazioni.
Inoltre, poiché alcuni benefici ricorrono mensilmente (si pensi
alle riduzioni
contributive collegate alle assunzioni agevolate), il datore di
lavoro avrebbe
dovuto richiedere il Durc ogni mese. La soluzione – declinata dal
decreto
ministeriale 24 ottobre 2007 e adottata dall'Inps – fu quella di
istituire il
cosìddetto Durc interno; per evitare, inoltre, al datore di lavoro
l'onere di
ripetute richieste, la domanda di Durc venne inserita
implicitamente nella
denuncia contributiva (oggi UniEmens) che il datore di lavoro
(o
l'intermediario abilitato) trasmette all'Inps.
Adesso, la dinamica viene modificata. Con un recente messaggio
(2889/14)
l'Istituto di previdenza sociale ha, infatti, specificato che d'ora
in poi,
sarà l'Inps stesso, in qualità di ente tenuto a riconoscere i
benefici di legge
subordinati alla regolarità contributiva, a richiedere il Durc
interno e non
più il datore di lavoro attraverso la denuncia relativa al mese in
cui sono
richieste le agevolazioni.
Ogni mese, le procedure verificheranno la presenza di eventuali
situazioni di
irregolarità che possano inficiare la fruizione di benefici
contributivi (per
esempio per le assunzioni agevolate). Se la verifica darà esito
positivo, si
accenderà automaticamente il semaforo verde; il via libera varrà
per il mese in
corso e per i tre mesi successivi, a prescindere da eventuali,
ulteriori
situazioni di irregolarità che si dovessero verificare nel
trimestre (in linea
con la norma che attribuisce al Durc quattro mesi di
validità).
Quando, invece, il sistema rileverà delle irregolarità, l'azienda
(o
l'intermediario) verrà avvisata (preavviso di Durc interno
negativo) tramite
Pec e invitata a regolarizzare, nel termine di 15 giorni
(decorrente dal
ricevimento della Pec). Nel frattempo il semaforo diventerà
giallo.
La nuova colorazione (giallo) si aggiunge a quelle che il semaforo,
presente
nel cassetto previdenziale aziende, poteva - sino a oggi -
assumere; di fatto,
evidenzia un periodo di stand-by durante il quale il datore di
lavoro può
intervenire per sanare la situazione.
Se, nei termini previsti, non interverrà la regolarizzazione, si
formerà il
Durc negativo e conseguentemente il semaforo diventerà di rosso.
Per quel mese
stop ai benefici. Il mese successivo l'iter si ripeterà. In caso
di
regolarizzazione ovvero di verifica dell'insussistenza
dell'addebito, il semaforo
diverrà verde e rimarrà tale per quattro mesi complessivi.
Il datore di lavoro perde, comunque, irreversibilmente le
agevolazioni per il
mese in cui si è verificata l'irregolarità non sanata nei 15 giorni
a
disposizione. In questa prima fase, i datori di lavoro in regola
possono
visualizzare, nel cassetto previdenziale, un semaforo verde, che
rimarrà dello
stesso colore per i quattro mesi previsti dalla normativa. Qualora,
al
contrario, l'Inps dovesse constatare la presenza di irregolarità
(rilevate da
gennaio 2008 e non ancora definite), si accenderà il semaforo
giallo e partirà
la Pec con il preavviso di Durc interno negativo.
Se il datore di lavoro non provvederà a sanare la propria
situazione, si
accenderà il semaforo rosso e si consolideranno anche tutti quelli
rossi,
relativi ai mesi precedenti per i quali l'azienda perderà
definitivamente la
possibilità di fruire dei benefici contributivi.
Con il messaggio 4069/14 diffuso lunedì l'Inps ha specificato che i
primi
preavvisi di irregolarità saranno trasmessi il 15 maggio e non il
15 aprile,
come precedentemente ipotizzato e riguarderanno esclusivamente
quelle aziende
con situazioni di irregolarità contributiva avente riflesso sulla
fruibilità di
agevolazioni e per cui sono visibili, nel cassetto previdenziale,
note di
rettifica generate in base all'articolo 1, comma 1175, della legge
296/06.
I datori di lavoro potranno tenere sotto controllo la situazione
visualizzando
le informazioni contenute nelle sezioni «evidenze su posizioni» ed
«evidenze
rettifiche» presenti nel cassetto previdenziale.
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