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Nel momento in cui l’economia frena, rallenta anche l’attività
delle imprese ed inevitabilemnte
aumentano i tempi per i pagamenti dei fornitori ed i relativi
default. Questo
fenomeno già conosciuto all’interno dell’Eurozona Occidentale si è
sicuramente
divulgato anche nelle maglie delle aziende dell’Est Europa. Anche
per le
aziende dell’Est Europa, farsi pagare dai clienti, sia sul mercato
estero che
domestico, sta diventando sempre più difficile portando ad un 3% il
valore
delle somme non riscosse.
L'incidenza del fenomeno è più altain Polonia, dove i crediti
inesigibili raggiungono il 5% sul mercato estero e il 5,8% su
quello domestico, e più bassa in Ungheria (rispettivamente 1
e
1,7%). Il settore più esposto al fenomeno è quello dei servizi
finanziari.
L'aumento dei crediti inesigibili è solo la manifestazione più
traumatica di
una sofferenza che si riflette anche sui tempi di pagamento.
Maglia nera si conferma proprio l'economia più forte la Polonia,
dove per incassare servono in media 69 giorni.
Anche l'aumento medio (17 giorni) è il più alto. In Repubblica Ceca
si
registrano invece i tempi d'incasso più brevi (40 giorni).Il
settore più in
difficoltà sotto questo aspetto è l'industria (51 giorni), ma la
situazione si
sta degradando in fretta anche nel comparto finanziario, che
registra
l'incremento maggiore (9 giorni).
Il prosciugamento dei flussi di cassa toglie alle imprese la
liquidità
necessaria per sviluppare l'attività economica ed è percepito come
il problema
più grave dopo il calo degli ordini. La liquidità è un problema
particolarmente
sentito in Slovacchia e nei settori manifatturiero e del
commercio.
Il quadro non è destinato a migliorare in fretta.
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