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  • Pedaggi autostradali +3,9%, Lupi: le compagnie avevano chiesto molto di più. Ginefra (Pd): rincari ingiustificati

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Un aumento medio dei pedaggi del 3,9%, con punte superiori all'8%. Così sono scattati dal
primo gennaio i rincari delle tariffe autostradali approvati dai Ministeri dei
trasporti e dell'Economia. Il rincaro maggiore si registra sulla Strada dei
Parchi (+8,28%), seguita dalle Autostrade Centropadane (+8,01%), mentre non ci
sarà nessuna variazione dei pedaggi per il Consorzio Autostrade Siciliane, le
Autostrade Meridionali e la Asti-Cuneo.

 

Gli aumenti dei pedaggi per singola società (dati del Ministero delle infrastrutture e trasporti).

 

Il caso

Un caso limite è quello della tratta Padova-Venezia, dove si passa da 95
centesimi a 3 euro che assorbe anche gli investimenti per la realizzazione del
Passante di Mestre. Ma, spiegano fonti del Ministero, era inoltre necessario
sanare una mancanza, visto che su quella tratta molti automobilisti usavano un
"trucchetto" per cui uscendo e rientrando in autostrada riuscivano ad
evitare il pedaggio.

 

Lupi: poteva
andare peggio


«Siamo riusciti a contenere gli aumenti delle tariffe autostradali grazie a
un'azione di calmieraggio svolta del Ministero: a fronte di richieste che per
alcune tratte arrivavano al 18%, l'incremento si è fermato a una media del 3,9
per cento». È quanto ha affermato il ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Maurizio Lupi. « Abbiamo già previsto - ha annunciato Lupi - incontri
con Aiscat, l'associazione delle concessionarie, con cui avviare un dialogo per
verificare strade nuove e consensuali rispetto agli attuali automatismi di
adeguamento delle tariffe».

 

Ginefra
(Pd): aumenti ingiustificati


«L'aumento delle tariffe autostradali, che peraltro scatta in pieno periodo
festivo, è ingiustificato e ingiustificabile e suona come una tassa sulle
vacanze». Così il deputato del Pd Dario Ginefra che aggiunge: «provvederò nella
giornata di domani a presentare un'interogazione ai ministri Lupi e Saccomanni
per conoscere quali siano stati gli investimenti operati dalle società di
gestione autostradali necessari per giustificare tali rincari».

 

Gasparri:
incremento largamente superiore all'inflazione


«Chissà come festeggeranno la stabilità dello spread, frutto delle sale regia
degli speculatori finanziari, le famiglie colpite da aumenti a raffica di
tariffe e prezzi. Il Governo si arrampica sugli specchi e sui caselli
autostradali ma ancora una volta poi si stende a tappetino. Tra i tanti aumenti
spicca quello delle autostrade, privo di giustificazioni, largamente superiore
al tasso di inflazione, chiaro segno di subordinazione all'arricchimento dei
padroni delle strade. Questa la verità. Qualcuno invii un messaggio a
Napolitano». Lo afferma Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato.

 

Autotrasportatori
Cna a Letta, basta aumenti


Se si continua ad aumentare i pedaggi «non ci si potrà lamentare se i forconi
del 9 dicembre scorso saranno nuovamente inforcati». La presidente della
Cna-Fita, Cinzia Franchini, ha scritto una lettera aperta al premier Enrico
Letta per ricordare che «se il cambiamento tanto invocato non sarà praticato
laddove veramente ce n'è bisogno, come sulla Venezia -Trieste (tratte
Autovie venete +7,17%, ndr)
e in ogni tratto autostradale dove le gestioni
continuano imperterrite a garantirsi extra-budget a spese» degli
autotrasportatori, gli appelli a non essere «distruttivi» del presidente
Napolitano «saranno vani, inutili ed insipienti».

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